
Eccomi qui, dritta davanti a te.
Non ho niente da nascondere, tranne l'incresparsi del mio labbro superiore quando ti volti e non mi guardi [nausea]. Vorrebbe essere un sorriso di quelli affissi a un'espressione murata. Una crepa.
...Una ruga...
Ti dico sono qui, [e rilassa i muscoli del ventre a simulare un corpo gravido].
Dici che sono vuota, ma non guardarmi con quegli occhi.
Non guardarmi con quegli occhi! [grida]
Eccomi, in equilibrio sui miei piedi. Sto muovendo i primi passi, o gli ultimi? Non ho mai capito che si poteva correre. [corre in cerchio]
[si ferma]
Sono una donna.
Potrei essere la tua donna, o la donna di un altro. Le femministe vorrebbero sentir dire la donna di nessuno, ma non fa per me, nessuna donna basta a se stessa.
Fanculo, la vita va mangiata con qualcuno! Ho divorato tanti cuori e ogni volta avevo ancora fame.
Se mi tocchi tra le cosce, mi sentirai umida come dopo aver pianto. Piango tra le cosce, io.
E ho gli occhi asciutti come due bottoni d'osso.
Ti piace quando piango... ti svuoti dentro di me e mi schiaffeggi come fossi la tua dipendente. Ma io non ti sento, non ti conosco. Ti sei mai chiesto cosa fai mentre mi scopi? ti sei mai sentito nel corpo di un nemico? Tu vieni a svuotare il tuo mondo nel mio, ed io non ti accolgo, ti butto appena te ne vai.
Fiuti il mio odore, ti piace, lo so.
Annusi l'eccitazione.
Affiora dalla mia carne pulita qualcosa di sporco.
Carne pulita.
Bianca. Inespressiva. Inodore.
[si stringe in se stessa]
Cresci e cresci e non esplodi mai, ed io ti divoro attraverso me e sei lontano, diverso, estraneo. Guarda le stelle come non si toccano e non si conoscono, e bruciano ognuna per se stessa. L'idrogeno è nocivo, l'idrogeno brucia, l'idrogeno esaurisce. Ti guardo da lontano e lentamente soffoco.
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