
La verità è che vorrei andarmene lontano come i cani quando stanno male. Lontano, in un campo dall’erba alta perché nessuno mi ritrovi. Immagino di accasciarmi sulle ginocchia, tra le sterpaglie, di non preoccuparmi più delle bottiglie rotte, delle spranghe, degli aghi che mi rigano i collant: scomparire piano, come se veramente fossi abituata a scoparire tutti i giorni.
La verità è che non so dove andare. Chi sa dove andare?
Ahah, stronzi.
La verità è che gli occhi sono le finestre murate di una prigione che mi tiene volta all’interno. Come gli antichi ginecei senza finestre sulla strada. Raggomitolarmi tutta intorno al mio sguardo, affinche mi rivolga qualche lacrima. Solo per me. Tutta stretta intorno al volto come una sciarpa, come una mamma, come l’infanzia.
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