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Odio chi mi apprezza per qualità attribuite.
Odio che mi si attribuiscano qualità.
Non sono una persona virtuosa.
Odio chi parla troppo.
Chi parla troppo rumorosamente.
Chi gesticola mentre parla.
Chi dice cazzate.
L’ipertrofia della parola è direttamente proporzionale all’atrofia del pensiero.
Odio che mi si dica cosa dovrei fare.
Cosa sarebbe utile che facessi.
Quando sarebbe utile che facessi qualcosa.
Odio l’estrema fretta.
L’estrema lentezza.
Gli schiavi del tempo.
Odio le persone brutte che si rendono ridicole.
Quelle che essendo brutte cercano di essere assolutamente simpatiche.
Quelle che essendo brutte cercano di apparire improbabilmente belle.
Quelle che essendo brutte invidiano.
Tutti i brutti sono invidiosi.
Odio gli accademici che cercano di dimostrare di essere geniali in quanto acculturati.
Odio gli accademici che cercano di dimostrare di essere artisti in quanto acculturati.
Non si incrociano chissà quanti cervelli nei circoli accademici.
L’uomo intelligente tende alla solitudine.
Odio l’idiozia.
L’Idiozia spacciata per innocenza.
Il puttanesimo dissimulato.
La fratellanza forzata.
Chi pretende diritti ignorando doveri.
Odio chi respira rumorosamente.
Chi sbaglia i congiuntivi.
Chi puzza.
Chi penetra non richiesto nel mio orizzonte degli eventi.
Non voglio tollerare più del necessario.
Odio chi non pensa prima di parlare.
Prima di mettere al mondo figli.
Prima di esistere.
Cazzo, odi un sacco di cose.
RispondiEliminaUn punto di vista interessante per un blog interessante.
Non sono riuscito a followarmi, vedrò se blogger lo permetterà nei prossimi giorni.
la vita no, eh!
RispondiElimina[followarmi? andiamo bene!]